RIFLESSOLOGIA PLANTARE

Che cos'è la Riflessologia Plantare

La riflessologia plantare è una pratica della medicina alternativa, grazie alla quale è possibile, per mezzo della stimolazione e il massaggio di determati punti dei piedi, rivitalizzare il corpo, ridurre e talvolta risolvere i disturbi più diffusi.

La riflessologia plantare ha l'obiettivo di riequilibrare l'intero organismo in maniera del tutto naturale grazie ad una stimolazione che induca l corpo ad rivitalizzarsi da sè, attingendo alle proprie risorse.

Riflessologia plantare

La riflessologia plantare, è stata di recente rivalutata. Infatti, si è rivelato un insospettabile strumento utile a stimolare il nostro organismo conferendo a esso energia e benessere.

I trattamenti di riflessologia plantare agiscono sul tessuto di nervi presenti nei piedi e, se eseguiti con arte, sono in grado di arrecare grande beneficio ad alcune specifiche parti del corpo con conseguente benessere in tutto l'organismo.

La riflessologia, si divide in diverse tipologie in base alla zona del corpo sulla quale va a intervenire. Vi è la riflessologia applicata sulle mani, quella fatta sulle orecchie, quella facciale e la riflessologia plantare, certamente la più diffusa viste le moltissime terminazioni nervose in quest’area.

Origini della riflessologia plantare

La riflessologia plantare è molto di più che un semplice massaggio ai piedi volto al rilassamento: essa rappresenta, piuttosto, una disciplina, un’arte affascinante dalle origini antichissime, risalenti addirittura a 5000 anni fa. Sono varie le testimonianze che attestano l'uso di tali discipline in Cina, India, nelle stesse civiltà egizie (in tombe egizie furono rinvenuti affreschi raffiguranti appunto mappe plantari) e in America (incisioni raffiguranti tale pratica fanno pensare che fosse già adottata fin dai tempi delle tribù Incas e Maya).

In Egitto è stato rinvenuto, nella tomba di Ankhm'abor - più conosciuta come la “tomba del medico” - un dipinto murale che illustra appunto un trattamento di riflessologia delle dita delle mani e dei piedi che dovrebbe risalire addirittura al 2330 a.C.

Da noi, in Occidente la riflessologia plantare è pervenuta “solamente” agli inizi di questo secolo per merito del Dott. William Fitzgerald (1872-1942), chirurgo otorinolaringoiatra americano, da considerare il padre di questa disciplina moderna, che in quegli anni era conosciuta con il nome di "terapia zonale" .

L'evoluzione delle teorie che ruotavano intorno alla terapia zonale, fece passi in avanti soprattutto tra il 1930 e il 1940: fu la fisioterapista americana Eunice D. Ingham a stabilire che i punti riflessi presenti sia nei piedi che nelle mani, rappresentano l'immagine speculare degli organi del corpo umano. A quel punto, fu mutato il nome di questa pratica in riflessologia.

Una menzione particolare spetta agli italiani Giuseppe Calligaris (neurologo) e il dottor Nicola Gentile, che negli anni '30 furono i pionieri in Italia di quella che è oggi l'attuale riflessologia plantare.

La riflessologia plantare come una medicina alternativa
Possiamo definire la riflessologia plantare come una medicina alternativa
basata sullo scambio di energie fra la cute in superficie e gli organi interni

Come funziona la riflessologia del piede

Il funzionamento della riflessologia plantare si basa sul principio che le terminazioni nervose sono in stretta corrispondenza da una parte con le zone esterne cutanee del corpo e dall’altra con gli organi interni a esso collegate.

Le fittissime terminazioni nervose diventano quindi un tramite di comunicazione e di stimolazione fra la superficie del corpo e gli organi in esso contenuti, per questo vengono definiti in questa disciplina “meridiani energetici”.

La riflessologia del piede in caso di disturbo di un organo funziona agendo proprio in questo modo: a partire dalla stimolazione manuale di zone riflesse, precisi punti sulla superficie esterna dei piedi, interviene stimolando positivamente quell’organo migliorandone la situazione.

Non vi è ancora una spiegazione chiara di questo fenomeno, anche la scienza si è trovata in difficoltà a questo proposito, eppure gli effetti benefici sono tangibili. Non si tratta certo di magia, ma piuttosto di una reazione empirica: tra le parti dell’organismo umano si viene a stabilire un contatto e un conseguente scambio di energia a partire da degli impulsi esterni.

Ciò ha luogo trattando determinate zone del piede, in cui sono presenti delle zone riflesse collegate ai vari organi del nostro corpo ed alle varie membra. Trattando queste zone del piede, con cognizione di causa e in modo professionale, si intende, è possibile far raggiungere a chi vi si sottopone benessere e relax, anche mentale.

Rispondere alla domanda se la rifllessologia plantare funziona si o no, è a tutt'oggi considerato un fattore soggettivo, ma è un dato di fatto che un numero sempre più crescente di persone vi si sottopone con soddisfazione. 

Zone riflesse degli organi

organi e visceri in riflessologia plantare

Gli organi che solitamente vengono stimolati in riflessologia plantare, si trovano sulla pianta del piede e sulla parte laterale interna sotto forma di zone riflesse o punti riflessi.

Questi si lavorano generalmente in manualità di STIMOLAZIONE. Nel caso in cui tuttavia dovessero risultare dolorose alla digito-pressione dovrebbero essere piuttosto lavorate in manualità di SEDAZIONE.

Ecco quando è utile trattarli:

  • Fegato e vescica biliare: utile stimolare queste due zone riflesse nei casi di rigidità muscolare e problemi alla vista.
  • Cuore e sistema circolatorio: per le persone che sentono sempre freddo o hanno il cuore affaticato. 
  • Intestino tenue: utile in presenza di gonfiore all'addome e per intolleranze alimentari.
  • Milza: questa zona in genere si stimola per problemi di stress psicofisico.
  • Stomaco: per problemi digestivi, dolori allo stomaco e nervosismo.
  • Polmoni e vie respiratorie: nei casi di pelle secca e problematiche quali bronchiti, laringiti, ecc.
  • Intestino crasso: si lavora principalmente nei casi di stitichezza e diarrea, ma anche per problemi di depressione.
  • Reni e vescica urinaria: per problemi di pressione sanguigna, ritenzione idrica, e per persone eccessivamente paurose. Infine, per diverse problematiche che riguardano la vescica.

Quando la teoria dei 5 elementi in riflessologia viene applicata, gli organi appartenenti allo stesso elemento vengono stimolati per ottenere un bilanciamento con tutti gli altri.    

Possono essere contemplate dal trattamento anche le seguenti ghiandole:

Ricordiamo che è inoltre possibile trattare i 3 cingoli linfatici e migliorare l'attività ormonale con il trattamento delle ghiandole endocrine. Infine, per coloro che desiderano conoscere altre aree la cui stimolazione ha un effetto di riflesso sugli organi ed emozioni, è utile citare le fasce nervose dei metameri, che si trovano sulla schiena anziché sui piedi.

Ubicazione delle zone

In generale, per dare un’idea, possiamo dire che gli alluci corrispondono all’area della testa, quindi alle tempie e all’ipofisi; mentre la zona laterale esterna, sotto l’alluce, corrisponde alla cervicale; la parte centrale del piede coincide invece con organi come la milza, lo stomaco, il pancreas, i reni e la vescica; il tallone e l’esterno corrispondono agli intestini; la zona tra le dita ai dotti linfatici; polmoni e bronchi coincidono con la base dell’alluce. Vedi nel dettaglio la mappa di riflessologia plantare.

Nell'articolo dedicato alla pianta dei piedi in riflessologia, trovi un elenco completo degli organi e ghiandole corrispondenti, con la spiegazione di quando è utile trattarli tramite la stimolazione delle relative zone riflesse.

Principi base della riflessologia plantare

Come abbiamo già anticipato, la riflessologia si divide in diversi campi di azione in base alle aree del corpo sulle quali andiamo a intervenire: la metodologia sicuramente più diffusa e praticata è la riflessologia plantare. Questa disciplina specifica paragona il corpo umano a un albero: le radici sono i piedi, il tronco corrisponde alla colonna vertebrale e le foglie il volto. Il microcosmo del soggetto è retto dal piede e di conseguenza questo dev’essere stabile e sano.

La riflessologia plantare (così come a loro volta gli altri metodi di stimolazione delle zone riflesse) si basa sul principio che la pianta del piede rappresenta sostanzialmente la mappa del corpo umano: ogni punto sotto al piede è in collegamento con un organo diverso oppure con una precisa articolazione dello scheletro, attraverso i nervi.

Cosa fa il riflessologo

Il riflessologo, ovvero colui che si occupa di effettuare il massaggio, andrà a stimolare con le dita la pianta dei piedi con delle pressioni più o meno intense, effettuando movimenti rotatori sia in direzione oraria sia antioraria.

I nostri piedi sentono e ci comunicano continuamente quanto sta succedendo nel nostro corpo. Sono zone particolarmente sensibili, dove risulta abbastanza facile individuare qualsiasi squilibrio energetico. Il riflessologo stabilisce uno stretto contatto tra i piedi della persona e le proprie mani.

Questo contatto, fisico e mentale, diventa una comunicazione efficace che ci permette di recuperare l’armonia fisica e psichica dell’organismo. Le mani delicate e sensibili del riflessologo possono percepire lo stato psicofisico della persona proprio attraverso la digito-pressione.

Ogni terminazione nervosa sotto il piede è in corrispondenza con un altro punto del corpo, il trattamento può essere di conseguenza mirato a un intervento su un organo specifico e a quelli a questo collegati, oppure può anche riguardare tutta la pianta del piede per un generale toccasana di tutto l’organismo: dipende dalle singole necessità.

Il ventaglio di disturbi contro i quali è possibile intervenire con questo metodo naturale alternativo, è davvero ampio e può anche interessare problematiche che non sapremmo indicare con un organo preciso, come per esempio l’insonnia. In questo caso il riflessologo massaggerà i punti della pianta che sono in collegamento con il collo e la testa, ovvero il centro dell’alluce. Qui puoi trovare una guida ai disturbi da trattare in riflessologia.

È importante che si instauri tra il cliente e il riflessologo un rapporto interpersonale, affinché vi siano solo energie positive nella stanza e in modo tale che il corpo stesso non si chiuda a riccio, ma che anzi sia già predisposto ad accogliere il trattamento.

N.b.: il riflessologo plantare opera sempre per il benessere della persona. Tuttavia non è un medico, quindi non diagnostica e non prescrive. Si propone soltanto di riequilibrare l'organismo nella sua totalità. E' bene chiarirlo e tenerlo a mente. Vedi anche la differenza fra riflessologo e massaggiatore.

Come si fa la riflessologia plantare

In primo luogo è sempre consigliabile iniziare da un massaggio ai piedi preparatorio, in modo che la persona si abitui gradualmente al contatto e si rilassi. Nel frattempo, chi fa il trattamento potrà percepire se vi sono tensioni in alcuni punti dei piedi e fare domande.

Successivamente si procede con il massaggio, o più precisamente con la pressione delle aree riflessogene, quelle che si riterrà opportuno stimolare in base alla problematica del cliente. La pressione va fatta in modo deciso e graduale, mai in modo brusco e invasivo.

Nell'articolo su come fare la riflessologia plantare, vediamo suggerimenti e consigli per un trattamento completo ed efficace.

E' anche possibile premere i punti riflessi da sè utilizzando le medesime tecniche, argomento visto su come fare l'automassaggio in riflessologia plantare.

Tecniche di riflessologia plantare

Tre le molteplici tecniche di rifessologia plantare, vediamo quelle che più comunemente vengono utilizzate:

  • tecnica del movimento a scatto o a "lombrico": si effettua attraverso una serie di piccole stimolazioni ravvicinate che vengono esercitate principalmente con il polpastrello del pollice che, con un movimento “a lombrico”, procede sulla zona da trattare. Questo movimento trasmette impulsi alle zone nervose in sintonia con gli stessi ritmi naturali del corpo.
  • tecnica del movimento circolare: il pollice, una volta premuto sulla zona o punto riflesso, viene mosso circolarmente sul punto stesso più e più volte, in senso orario o antiorario. E' la tecnica più utilizzata dai principianti, ma non meno efficace della precedente.
  • tecnica statica: come da punto precedente, con l'unica differenza che il pollice resta fermo sul punto per uno o più minuti anziché ruotare, metodologia adottata anche dalla riflessologia plantare Shiatsu, dove si utilizza il respiro profondo.

Benefici della riflessologia plantare

I benefici della riflessologia plantare sono davvero tanti, di seguito ne elenchiamo alcuni tra i più importanti:

  • Recupera l’armonia psichica e fisica dell’organismo.
  • Stimola al massimo le difese immunitarie dell’organismo.
  • Ha un alto potere di rigenerazione delle cellule proprio per la sua azione rivitalizzante del Sistema Ghiandolare.
  • Da un maggior vigore in tutto il corpo, migliorando anche l’aspetto fisico delle persone.
  • Agisce come mezzo nell’eliminazione delle tossine, migliorando il tono muscolare e lo stato della pelle.
  • Migliora la circolazione e l’ossigenazione sanguigna favorendo così una migliore respirazione.
  • Allevia i dolori mestruali.
  • Favorisce il sonno (utile soprattutto per coloro che soffrono d'insonnia).
  • Riduce l'ansia.
  • Riduce lo stress: il 95% delle persone trattate con la riflessologia plantare contro lo stress reagiscono positivamente al massaggio riflessogeno. I pochi casi di aspettative non soddisfacenti sono dovuti all’eccessiva tensione psicofisica ed alla mancanza di energia in capo all’organismo dell’individuo che vi si sottopone.
  • Utile in casi di stitichezza.
  • Allevia i dolori alla schiena.
  • Allevia i dolori alla testa.
  • Utile per la sciatica.
  • E' indicato per le diverse età, compresi bambini ed anziani.

Per un approfondimento, vedi tutti i benefici della riflessologia plantare.

Controindicazioni ed effetti collaterali

Essendo un trattamento rilassante, la riflessologia plantare non presenta controindicazioni od effetti collaterali. Vi sono tuttavia dei casi in cui è consigliabile non trattare i punti riflessi:

  • Donne in gravidanza
  • Ciclo mestruale, in presenza di flusso abbondante nei primi giorni
  • Casi di trombosi
  • Persone diabetiche
  • Appendicite acuta
  • Ulcera gastrica
  • Diverticolite acuta

Prima di un trattamento, è quindi buona cosa chiedere alla persona se presenta delle problematiche di questo tipo o altre patologie la cui cura, è bene ricordarlo, è di esclusiva competenza del medico.

Qui trovi un elenco il più possibile completo di controndicazioni in riflessologia plantare.

Quanto dura e costo di un trattamento

Un trattamento può durare in media dai 20 ai 60 minuti. La durata dipende sia dal numero di zone riflesse trattate (diverse caso per caso), sia dal tempo dedicato a ciascuna di esse.

La frequenza dei trattamenti può essere di una volta a settimana per le prime 3 – 4 settimane, successivamente bisognerà valutare le esigenze del cliente, se proseguire con questa frequenza o passare a un trattamento ogni 15 – 20 giorni.

Il costo di una seduta soitamente varia dai 40 € ai 60 € per un'ora. La tariffa oraria può scendere se si sceglie di fare più trattamenti in accordo con il riflessologo al fine di ottenere il miglior risultato in termini di benessere.

 

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